Porta Nuova – periodo 1890 circa

Porta nuova,sulla sinistra una parte della casa della dogana,un carro che sta transitando e probabilmente sarà stato sottoposta alla pesa.Sembra una giornata soleggiata se fosse stato un giorno di pioggia il conducente avrebbe esclamato: Piove governo ladro! (perché il carro bagnato pesava di più e quindi la tassazione più alta)                                                                                                                                                                                              Fotografia su lastra di vetro originale
Periodo – 1890 circa
Collezione – Marco Birindelli
Archivio – www.ilpopolopisano.it

 

Il Campanile e il Duomo – periodo 1890 circa

Il Campanile e il Duomo ripresi da Via Luigi torelli,oggi Via Cardinale Maffi.
La piazza è ancora un cantiere iniziato per liberare la piazza da strutture che la deturpavano.l’impalcatura sulla cupola serviva per sostituire alcune lastre di piombo… Tra i lavori effettuati nel XIX secolo c’è anche il rifacimento del pavimento che corre lungo il perimetro del Duomo,fu riportato alla sua origine abbassandolo di 4 scalini.Le macerie che vediamo sulla sinistra probabilmente sono della casa dei “Battezzieri”e/o della chiesa di San Ranierino, demoliti per creare più spazio intorno al Campanile  (folle piano di demolizione questo) o  potrebbero essere della nuova strada realizzata in quel periodo e che oggi conosciamo come Via Cardinale Maffi.
Nel libro Quando sui prati del Duomo c’erano case,orti,e un cimitero… di Giampiero Lucchesi stampato da Bandecchi e Vivaldi 1999 per Opera della Primaziale di Pisa, vengono ben descritti i cambiamenti della Piazza del Duomo.
Periodo fotografia – sulla lastra viene indicato 1890
Da negativo su lastra di vetro
Collezione Marco Birindelli
Archivio www.ilpopolopisano.it

Porta nuova e la Piazza del Duomo

Porta Nuova e sulla sinistra subito dopo la porta la casa della Dogana demolita verso la fine degli anni ’20,sullo sfondo,dietro il Campanile, SEMBRA ci sia ancora il fabbricato dove abitavano i sacerdoti addetti alla celebrazione dei battesimi e alla tenuta dei relativi registri,fu demolito nel 1865 e confinava con quello che oggi è il muro di cinta del Museo dell’Opera del Duomo.Dopo l’abbattimento dell’edificio l’area fu destinata a prato.
Periodo – tra la seconda metà dell’800 e i primissimi anni del ‘900
Fotografia originale scansionata da negativo su vetro
Fotografo sconosciuto
collezione Marco Birindelli
Archivio www.ilpopolopisano.it

Macchinista Ottavio Paradossi elettromotrice linea Pisa Livorno

Ottavio Paradossi,il primo a destra,macchinista,a sinistra 2 suoi colleghi, a bordo di una delle 4 elettromotrici della linea Pisa Livorno comunemente detto “trammino”
Ottavio Paradossi è stato anche macchinista della locomotiva Camilla del Lante.
Periodo – anni ‘50
Fonte – immagine gentilmente concessa da Antonio Paradossi ( nipote)
Archivio – wwwilpopolopisano.it

tram motrice N 11 – anno 1928

Motrice n 11 l’elegante interno e l’esterno, facente parte del secondo lotto di vetture di produzione Ansaldo acquistata dalle tranvie urbane di Pisa nel 1928 in relazione all’ampliamento del servizio.
Anno 1928
Fonte – immagine tratta da Livorno e Pisa due città e un territorio nella storia dei trasporti pubblici locali – autori Adriano Betti Carboncini e Marco Bedini
edit. Calosci-Cortona 1986
Fotografie Archivio storico Ansaldo – Genova
www.ilpopolopisano.it

Quando Marina di Pisa aveva la spiaggia

Quando Marina di Pisa aveva la spiaggia.
Già alla fine dell’ottocento si cominciavano a vedere le prime avvisaglie dell’erosione,come possiamo vedere dall’immagine n 1 di fronte al lungo mare Tullio Crosio l’Ospizio marino è ormai circondato dal mare su tre lati e protetto da scogli (verrà poi distrutto dai tedeschi) sono state costruite le prime dighe perpendicolari alla costa per arginare il problema,molti altri tentativi nei decenni a seguire sono stati fatti.Sappiamo tutti come è finita la storia.
Nella foto N 2 possiamo vedere più nel dettaglio come l’Ospizio marino sia circondato su tre lati dal mare protetto da scogli.
Foto N 3 l’Ospizio ha ancora molta spiaggia intorno ma si notano le palizzate come primissimo tentativo di arginare l’erosione
foto N 4 La spiaggia si è ridotta notevolmente con anche qui i primi tentativi di bloccare l’erosione con palizzate.
I primi anni del secolo scorso Marina scopre che proprio il suo mare è anche il suo nemico
Immagini collezione Marco Birindelli
Archivio – www.ilpopolopisano.it

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