Evoluzione della Piazza del Duomo

La situazione della Piazza nel X secolo era quella di un’area libera da grosse costruzioni. In epoca Romana si trovavano delle Domus, e anche precedentemente in epoca etrusca era utilizzata, ma da anni non più. Oltre ad una chiesa precedente la attuale e sempre intitolata a Santa Maria, vi erano tombe del periodo longobardo. Le zone un tempo occupate dalle domus erano dedicate ad orti. L’Ozzeri, i suoi porti e i suoi canali delimitavano l’area, chiusa a sud dal Paludozzeri.
Le ricostruzioni sono ipotetiche, non è Vangelo. Si presume che il percorso dei canali dell’Auser fossero circa quelli, che il Paludozzeri sia in quella zona, che le mura altomedioevali passassero più o meno di lì… Non abbiamo dati certi dei confini, per altri edifici ancora sappiamo più o meno la data di edificazione e con precisione quella di demolizione, e per alcuni esistono anche testimonianze fotografiche.
Queste mappe servono solo a dare un’idea dello sviluppo dell’area ed invogliare l’approfondimento.
Nel 1063, anno di costruzione dell’odierna cattedrale, la situazione non cambia molto, ma il progetto che la riguarda coinvolgerà tutta l’area della piazza.
Nel XII secolo i vari porti e paludi si vanno ritirando, contemporaneamente si porta avanti la costruzione del duomo e del suo prolungamento. In questo secolo vengono anche costruiti il Battistero, le nuova mura urbane e si inizia la costruzione del campanile.
Le ricostruzioni sono ipotetiche, non è Vangelo. Si presume che il percorso dei canali dell’Auser fossero circa quelli, che il Paludozzeri sia in quella zona, che le mura altomedioevali passassero più o meno di lì… Non abbiamo dati certi dei confini, per altri edifici ancora sappiamo più o meno la data di edificazione e con precisione quella di demolizione, e per alcuni esistono anche testimonianze fotografiche.
Queste mappe servono solo a dare un’idea dello sviluppo dell’area ed invogliare l’approfondimento.
Nel XIII secolo è da evidenziare la costruzione dell’ospedale nuovo o di Santo Spirito, voluto da papa Alessandro, e del Campo Santo.
L’ospedale non è il primo in città, ogni chiesa aveva il suo ospedale la cui concezione era diversa da quella attuale e più simile a quella di una foresteria per i pellegrini e per i malati i quali venivano assistiti con la medicina scarsamente scientifica dell’epoca.
Il Campo Santo invece fu voluto dal podestà in quanto le tombe precedentemente venivano collocate tutt’intorno alla chiesa Primaziale e quindi si trovava a necessitare un edificio che le raccogliesse in maniera più decorosa.
Nel XIV secolo, oltre a portare avanti il cantiere dei monumenti (Battistero e Campanile vengono conclusi in questo secolo), è da notare la costruzione della Canonica e di un rafforzamento delle mura a mo’ di castello.
Nel XV secolo sparisce il rafforzamento delle mura, ma la piazza viene stravolta dai numerosi edifici: la Dogana, l’Ortolano, il Becchino, la nuova Canonica, il Seminario e la chiesa di San Ranierino. Nel frattempo viene anche riedificato ed ampliato l’Arcivescovado.
Infine, ma non meno importante, anzi, viene cambiato l’ingresso principale alla piazza e alla città con l’apertura di Porta Nuova. Porta del Leone viene chiusa e, successivamente, l’area fuori dal perimetro murario verrà adibita a cimitero ebraico
Agli inizi del XX secolo, dopo i rinnovamenti ottocenteschi, la piazza si presenta più pulita, riportata al presunto aspetto originario. La pulizia è stata forte in quanto i sarcofagi romani e le gradule sulle quali erano posati, furono tolti e trasportati in Campo Santo. I sarcofagi, ricordiamo, erano parte integrante della Primaziale.
La chiesa di San Ranierino viene demolita e ricostruita nell’attuale via Maffi. L’ex-seminario, poi accademia d’arte, diventa un convento di suore.
Lo stato attuale della piazza non differisce molto da quello di inizio secolo, tranne per la scomparsa dell’ultimo edificio cinquecentesco, ovvero la casa della Dogana.
La struttura dell’ex-spedale di Santo Spirito è oggi, in parte, occupata dal Museo delle Sinopie, mentre il convento viene trasformato nel Museo dell’Opera del Duomo.

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