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LEGISLAZIONI NAZIONALI IN MATERIA DI COPYRIGHT
http://it.wikipedia.org/wiki/Copyright
– La legge statunitense prevede il concetto di fair use, che lascia ampi spazi per la riproduzione di opere con scopi didattici o scientifici.
– In Italia la pretesa della Siae di richiedere compensi per diritto d’autore anche per le attività didattiche è stata oggetto di un’interrogazione parlamentare del senatore Mauro Bulgarelli, che ha chiesto di valutare l’opportunità di estendere anche in Italia il fair use.
– Nei Paesi del Common Law (Gran Bretagna, Australia, Nuova Zelanda, Singapore) l’attenuazione alla rigidità del copyright è regolata dal fair dealing, che esenta le attività didattiche ed altre ipotesi dall’usuale normativa.
LE DIRETTIVE EUROPEE
Il Parlamento europeo è intervenuto in materia di copyright con la Direttiva enforcement nel 2004, con importanti emendamenti a difesa degli utenti. Ha poi emanato nel 2007 una seconda direttiva, detta IPRED2, a maggiore tutela dei detentori di diritti d’autore.
LA DIRETTIVA IPRED
http://it.wikipedia.org/wiki/IPRED
La Direttiva 2004/48/CE sul rispetto dei diritti di proprietà intellettuale è una direttiva dell’Unione Europea approvata il 29 aprile 2004, che riguarda la proprietà intellettuale, ed in particolare gli strumenti giuridici a disposizione dei titolari dei diritti. In Italia tale direttiva è stata recepita dal decreto legislativo 140/2006) Anche l’originaria direttiva conteneva, in fase di presentazione, norme penali, che erano state omesse per riuscire ad ottenere l’approvazione entro il 1° maggio 2004.
Il Parlamento europeo ha votato, in seduta plenaria la relazione che accoglie la proposta della Commissione ma, nello stesso tempo propone una serie di emendamenti. Con uno, in particolare, sulla base del fair use prima esistente solo nel diritto americano, si stabilisce che la riproduzione in copie o su supporto audio o con qualsiasi altro mezzo, a fini di critica, recensione, informazione, insegnamento (compresa la produzione di copie multiple per l’uso in classe), studio o ricerca, «non sia qualificato come reato».
LA DIRETTIVA IPRED2
http://it.wikipedia.org/wiki/IPRED2
La direttiva sulle misure penali in merito all’applicazione dei diritti di proprietà intellettuale, nota anche come IPRED2, è una direttiva europea giunta all’esame del Parlamento nell’aprile 2007 e mira a modificare la direttiva sul rispetto dei diritti di proprietà intellettuale 2004/48/EC; poiché quest’ultima direttiva è nota anche come IPRED, questa ha preso il nome di IPRED2. Anche l’originaria direttiva conteneva, in fase di presentazione, norme penali, che erano state omesse per riuscire ad ottenere l’approvazione entro il 1° maggio 2004.
Il Parlamento europeo ha votato, in seduta plenaria la proposta, il cui relatore era l’eurodeputato italiano Nicola Zingaretti, che accoglie la proposta della Commissione ma, nello stesso tempo propone una serie di emendamenti. Con un emendamento, presentato in Commissione giuridica da Umberto Guidoni, in particolare, sulla base del fair use prima esistente nel diritto americano, si stabilisce la riproduzione in copie o su supporto audio o con qualsiasi altro mezzo, a fini di critica, recensione, informazione, insegnamento (compresa la produzione di copie multiple per l’uso in classe), studio o ricerca, «non sia qualificato come reato». L’emendamento è del resto in linea con il programma fissato dall’Agenda di Lisbona che considera sia Internet che l’insegnamento come fondamentali per il rilancio e il progresso dell’Europa.
FAIR USE in ITALIA
http://it.wikipedia.org/wiki/Fair_use#Italia
Il senatore Mauro Bulgarelli ha interrogato il governo italiano sull’opportunità di estendere anche in Italia il concetto del fair use per le attività didattiche e scientifiche. La deputata Anna Maria Cardano ha presentato analoga interrogazione presso la Camera dei deputati. Al parlamento sono stati presentati diversi disegni di legge per l’introduzione del fair use. La risposta del governo ha affermato che a seguito dell’entrata in vigore del decreto legislativo 9 aprile 2003, n. 68, «Attuazione della direttiva 2001/29/CE sull’armonizzazione di taluni aspetti del diritto d’autore e dei diritti connessi nella società dell’informazione», il testo dell’articolo 70 della legge sul diritto d’autore riprodurrebbe sostanzialmente il regime del fair use statunitense.
Il comma 1-bis, art. 70 della legge sul Diritto d’autore italiano
http://it.wikipedia.org/wiki/Fair_use#Il_comma_1-bis.2C_art._70
Nel dicembre 2007, il Parlamento italiano, su proposta della Commissione Cultura della Camera presieduta da Pietro Folena, ha approvato il contestato comma 1 bis in estensione dell’art. 70 della Legge sul diritto d’autore, secondo cui:
«1-bis. È consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro. Con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, sentiti il Ministro della pubblica istruzione e il Ministro dell’università e della ricerca, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, sono definiti i limiti all’uso didattico o scientifico di cui al presente comma».
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